Ricercato avvistato durante una partita di baseball. John Ruffo non si era rifugiato in Sicilia?

Il super ricercato statunitense John Ruffo sarebbe stato riconosciuto da un suo cugino durante un match di baseball del 2016.

L’italoamericano John Ruffo, nato in una modesta famiglia di Brooklyn, è ricercato dagli anni ’90, dopo essere riuscito a truffare una dozzina di banche e a farsi consegnare 350 milioni di dollari. L’uomo aveva inscenato un progetto in realtà inesistente, frodando tantissime banche.

La storia di Ruffo sarebbe dovuta culminare con l’arresto nel 1996, ma in realtà non fu così. Tutto partì dal giorno in cui si sarebbe dovuto presentare in prigione per scontare la pena di 17 anni. Ruffo, all’epoca era un uomo di mezza età, calvo con gli occhiali quadrati e i baffi e non si presentò al suo ‘appuntamento’ col carcere. La polizia pensò fin da subito a un rifugio in Sicilia, la terra d’origine della sua famiglia.

Il super ricercato Ruffo e la passione per il baseball: sarebbe stato identificato dietro la postazione del battitore dei Dodgers durante un incontro del 2016

Ma la notizia che balza agli onori delle cronache in questi giorni sarebbe ben diversa dal pensiero della polizia americana. L’Fbi, infatti, ha ammesso di averlo identificato nelle riprese televisive di una partita di baseball disputata il lontano 5 agosto del 2016 a Los Angeles. Ruffo era seduto esattamente dietro la postazione del battitore dei Dodgers.

Ma chi informò la polizia? Fu un suo cugino di Brooklyn a riconoscerlo in televisione, a fotografare lo schermo con la sua immagine e a informare immediatamente le forze dell’ordine.

Perché, dunque, la notizia esce solo oggi? L’Fbi ha perfezionato la tecnica del riconoscimento facciale ed è riuscita a confermare l’identificazione di John Ruffo. L’uomo oggi ha 67 anni e la giustizia statunitense non ha ancora perso le speranze di catturarlo una volta per tutte.