Un allevamento in provincia di Viterbo è finito nei guai per la vendita di 23 lupi spacciati per cani lupo cecoslovacchi.
La procura di Viterbo, guidata da Paolo Auriemma, ha sequestrato ben 23 esemplari di lupo, indagando i gestori di un allevamento. I motivi? La violazione delle norme a tutela delle specie selvatiche. I cuccioli, infatti, venivano venduti come cani anche a 3mila euro.
Per gli investigatori il rischio generato da questa situazione è molto grande: “Possono diventare letali per gli stessi padroni”.
L’indagine della Procura è partita quando alcuni padroni hanno notato comportamenti strani negli animali. Gli animali, infatti, risultano essere poco inclini a ubbidire alle indicazioni dei padroni, aggressivi e con reazioni non facilmente decifrabili, durante la consumazione del cibo. Infatti, gli animali rifiutavano il cibo in scatola e preferivano esclusivamente la carne cruda.
Cani o lupi? La Procura di Viterbo ha sequestrato 23 lupi spacciati e venduti come cani lupo cecoslovacchi
Questo business illegale ruota intorno a una specie canina di elevato successo sul mercato. Si tratta del cane lupo cecoslovacco, un animale che assomiglia a un lupo, ma che in realtà è un cane a tutti gli effetti. In questa vicenda, invece, dei veri lupi sono stati spacciati come cani lupo cecoslovacchi.
Le bestie provenivano tutte dallo stesso allevamento. Il responso del DNA ha tolto ogni dubbio: sono dei veri e propri lupi.