L’episodio è avvenuto nel bresciano. Il padre inizialmente si era addossato la responsabilità. Il colpo è partito accidentalmente, quando padre e figlio di 13 anni stavano mostrando il fucile alla sorella di 15 anni.
Una notizia assurda e dai risvolti tragici. Una ragazza di 15 anni ha perso la vita accidentalmente in seguito a un colpo partito accidentalmente da un fucile. L’episodio ha lasciato attoniti il padre e suo fratello 13enne. L’uomo e suo figlio stavano, infatti, mostrando un fucile alla ragazzina, quando il 13enne ha premuto involontariamente il grilletto colpendo la sorella in pieno petto. La ragazza è morta sul colpo.
L’episodio è avvenuto ieri a San Felice del Benaco, nel bresciano. Inizialmente il padre si era preso la responsabilità del gesto. Durante l’interrogatorio notturno, però, ha ammesso che a premere il grilletto in modo involontario è stato suo figlio di 13 anni. Il ragazzino, a norma di legge, non è imputabile.
Le parole degli inquirenti: “È senza dubbio un incidente. Un drammatico incidente”
Inizialmente l’uomo era stato arrestato, poi la confessione dei fatti. Ma come è stato possibile che accadesse un simile episodio? L’uomo di 57 anni, ex assessore comunale, stava mostrando le sue 10 armi, 8 fucili e 2 pistole, al figlio. Le armi erano regolarmente detenute. Questa la sua confessione agli inquirenti: “Ero convinto fossero tutte disarmate”.
Il padre è indagato per omessa custodia delle armi e per aver messo nelle mani del figlio il fucile da caccia, regolarmente detenuto. L’uomo è un cacciatore a livello amatoriale.
Gli inquirenti hanno ammesso: “È senza dubbio un incidente. Un drammatico incidente”.
Qualche vicino di casa ha raccontato di una lunga lite andata avanti per ore tra i due ragazzini prima dello sparo. Ma sono solo voci infondate, alle quali la procura di Brescia, diretta da Francesco Prete, non ha trovato alcun serio riscontro.