Sfruttando il metodo del multilevel marketing promettevano buoni sconto e regali in cambio di versamenti anticipati di denaro. Tre italiani avevano creato un giro d’affari truffaldino di 100mila euro
Avevano messo in piedi un sistema di truffa “piramidale” noto anche come multilevel marketing, riuscendo a raggirare decine persone tanto da crearsi un giro d’affari superiore ai 100mila euro. Ma la Guardia di finanzia di Perugia li ha stanati: si tratta di tre persone, due toscane ed una di Perugia, che sfruttando il sistema delle vendite piramidali ricevevano denaro dalle persone che riuscivano a convincere, ancor prima di offrire loro qualcosa. 390 euro, che i malcapitati inviavano per sottoscrivere il progetto, dopo essere state invogliate da quanto proposto su altrettanti siti web che i truffatori utilizzavano per promuovere la truffa. Siti che le Fiamme Gialle hanno sequestrato ed oscurato una volta che il metodo losco è venuto alla luce: di fatto i tre promettevano ingenti guadagni e tutta una serie di vantaggi economici a chi avesse aderito per primo all’iniziativa. Oltre a buoni carburante infatti si proponevano anche sconti del 100% per acquistare camper, auto e addirittura una casa che di fatto sarebbero diventati regali.
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Come funzionava il metodo truffaldino per arricchirsi
Ma non è tutto perchè per dare un’idea più concreta avevano messo in piedi anche una finta cerimonia consegnando le chiavi di un’auto ad un finto cliente e alla presenza di persone che potenzialmente avrebbero potuto ‘abboccare’. Per farlo, oltre al versamento anticipato, bisognava convincere almeno altre due persone a prendere parte al progetto. Facendo entrambe le cose i partecipanti avrebbero ottenuto 450 euro in buoni carburante, oltre a 50 euro per ogni nuovo cliente. Si veniva poi inseriti in una piramide che da una base di otto partecipanti saliva fino al singolo posto (raggiungibile convincendo 32 persone), consentendo di ottenere diversi altri premi e benefit. Il raggiro è legato al fatto che questo sistema consente l’arricchimento della sola persona al vertice (i tre organizzatori in questo caso) mentre tutti gli altri ci rimettono denaro senza alcun tornaconto. I tre dovranno ora rispondere all’accusa di truffa davanti al giudice del Tribunale penale di Perugia.