Nino Cartabellotta: “Il lockdown dei non vaccinati sarebbe giusto, ma è complicato dal punto di vista sociale”

Nino Cartabellotta, medico e presidente della Fondazione Gimbe ha analizzato la situazione pandemica nel nostro Paese.

Nino Cartabellotta ha espresso concetti importanti sulla situazione pandemica e su un eventuale lockdown per non vaccinati. Queste le sue parole rilasciate per ‘La Stampa’: “Il lockdown dei non vaccinati avrebbe un senso etico e sanitario, ma sarebbe complicato dal punto di vista sociale e giuridico”.

E ancora: “Significherebbe togliere l’opzione del tampone dal Green Pass e rendere la vaccinazione obbligatoria per lavorare o entrare nei locali. Una via giusta, ma politicamente complicata viste le proteste”.

L’alternativa se il contagio dovesse crescere potrebbe essere ancora quella di limitare la vita di tutti. In tal caso, però, secondo il medico si ribalterebbe la situazione con la protesta della maggioranza di persone vaccinate: “Purtroppo la scelta individuale di non vaccinarsi, quando viene presa da 7 milioni di persone, ricade sulla libertà di tutti. Alla prima zona gialla potremmo assistere alle proteste dei vaccinati. A Trieste c’è già stata la raccolta di firme contro la minoranza rumorosa”.

Nino Cartabellotta: “Alla prima zona gialla potremmo assistere alle proteste dei vaccinati”

Il medico ha continuato: “Con i nuovi criteri è difficile che ci siano zone gialle, ma Friuli, Marche, Calabria e Provincia di Bolzano ci si stanno avvicinando. Le zone arancioni o rosse saranno improbabili, grazie ai tanti vaccinati”.

E ancora: “Molto dipenderà dalla velocità delle terze dosi. Per ora siamo agli over 60, poi si scenderà con l’età. Il problema è che si sta procedendo troppo piano. Per soddisfare la crescente platea bisognerebbe richiamare ogni settimana 8-900 mila persone, 12 milioni di over 60 entro fine anno, ma in realtà ne facciamo 565 mila a settimana. Occorre accelerare per evitare il ritorno del virus, tenendo aperti i centri vaccinali e chiamando attivamente le persone”.

Infine: “Il virus si diffonde soprattutto al chiuso per aerosol, per questo non va mai abbandonata la mascherina. Poi il freddo indebolisce il sistema immunitario, soprattutto negli anziani. Sappiamo comunque che il 75 per cento dei vaccinati resta immune al contagio. Il 57 per cento dei morti sono maschi. Questo perché sono più malati, fumano e lavorano di più”.