Da non credere quanto accaduto ad un 83enne ambulante di Sulmona al settimo cielo pensando di aver fatto 6 al Superenalotto e di poter cambiare la vita della sua famiglia. Peccato che i numeri riportati sul giornale non fossero propriamente corretti
Da anni, tre volte alla settimana, sfida la fortuna giocando al Superenalotto nella speranza di portare a casa un ricco bottino e nelle ultime ore ha esultato pensando di esserci riuscito; salvo poi fare una ‘drammatica’ scoperta. È davvero incredibile quanto accaduto ad un 83enne di Sulmona, venditore ambulante che ama giocare al Superenalotto e che anche martedì 4 gennaio ha raggiunto la sua ricevitoria di fiducia per fare la sua giocata. Prepara sempre la stessa schedina composta da 30 numeri divisi in cinque diverse giocate, spendendo 7,50 euro. Ma la sera non è solito seguire l’estrazione in diretta, acquistando un quotidiano il giorno seguente per verificare i numeri usciti; e così ha fatto anche questa volta, non potendo credere ai suoi occhi quando se li è trovati davanti tutti e sei.
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Il racconto: “Quando mi han detto che non avevo vinto niente non volevo crederci”
“Ho cominciato a confrontare i numeri riportati dal giornale con le mie cinque giocate e all’ultima di queste ho visto che corrispondevano tutti e sei i numeri”, si legge su Il Mattino. Poco sotto era riportato (anche in questo caso errato), l’importo del jackpot superiore a 136 milioni di euro, però a creare i primi dubbi nell’anziano vi era la scritta ‘nessun sei’. “Sono stato male tutta la notte, senza dormire, poi la mattina alle sette sono andato in ricevitoria chiedendo di controllare. Quando mi hanno detto che non avevo vinto niente non volevo crederci: ho mostrato la ricevuta della mia giocata e i numeri vincenti riportati dal giornale. Poi ho chiesto anche a mio genero di controllare su internet e lui mi ha confermato che i numeri vincenti erano altri”. Un grande dispiacere per l’ambulante che fino all’ultimo ha sperato che effettivamente la sestina fosse corretta e che l’errore di stampa fosse il “nessun sei” ma purtroppo ha poi dovuto arrendersi di fronte all’evidenza dei fatti. Ora l’anziano, spiegando che la storia gli ha provocato “problemi e ansie” e che le sue “condizioni di salute sono già precarie”, parrebbe intenzionato a rivolgersi ad un legale.