Si è spenta all’età di 90 anni Monica Vitti, una delle più grandi attrici italiane di tutti i tempi. Da oltre venti anni si era allontanata dalle scene.
Questa mattina se n’è andata una delle più grandi attrici italiane di ogni epoca: Monica Vitti, pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli. La donna aveva 90 anni ed era malata da tempo. Da più di vent’anni si era allontanata dalle scene e non aveva più fatto apparizioni in pubblico. L’ultima grande apparizione della Vitti si ebbe nel 2001, quando al Quirinale venne insignita del David di Donatello.
La notizia della scomparsa dell’attrice è stata data da Walter Veltroni sulla sua pagina Twitter: “Roberto Russo, il suo compagno di questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con grande dolore, affetto, rimpianto”.
Monica Vitti si è spenta a Roma dopo oltre venti anni di malattia, una forma di Alzheimer che l’ha tenuta lontano dalle scene e protetta dalle amorevoli cure del compagno Roberto Russo. L’attrice era nata nella capitale il 3 novembre 1931.
Addio a Monica Vitta, una delle più grandi attrici italiane di ogni epoca
Monica Vitti è stata una figura straordinaria del cinema italiano. Ha preso parte a oltre 50 film e la sua grandezza è stata riconosciuta all’unanimità dal pubblico e dalla critica. In carriera ha conquistato tantissimi riconoscimenti prestigiosi. Spiccano i 5 David di Donatello, 3 Nastri D’Argento e 12 Globi D’Oro. Nel 1995 ha vinto anche il Leone D’Oro alla carriera.
L’attrice era amatissima da tutto il pubblico e dai più grandi interpreti del cinema italiano, da Monicelli a Ettore Scola fino ad arrivare ad Alberto Sordi. Negli anni ’50 venne notata dal regista Michelangelo Antonioni. Fra loro ci fu una proficua collaborazione artistica e una storia sentimentale.
Tra i film più apprezzati di Monica Vitti ricordiamo la trilogia dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni, composta dai tre film ‘L’avventura’, ‘La notte’ e ‘L’eclisse’, ‘La ragazza con la pistola’ di Monicelli, ‘Polvere di stelle’ con Alberto Sordi, ‘Io so che tu sai che io so’ sempre con Sordi e tantissimi altri capolavori a cavallo fra gli anni ’60 e ’80.