Se qualcuno si aspettava grandi cambiamenti nei sondaggi politici dopo l’elezione al Quirinale rimarrà probabilmente deluso.
Stando alla Supermedia elaborata da YouTrend per AGI, infatti, le variazioni per i partiti principali sono davvero minime, fatta eccezione per la Lega che continua a perdere molti consensi.
Il Partito Democratico è sempre in testa, anche se con un decimo di punto in meno rispetto alla rilevazione di due settimane fa.
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Il PD è primo con il 21% delle preferenze, con un vantaggio di oltre un punto su Fratelli d’Italia. Il partito sovranista guidato da Giorgia Meloni guadagna uno 0,1% rispetto al sondaggio di 14 giorni fa e rosicchia qualcosa alla forza politica del segretario Enrico Letta.
L’unico vero dato che fa rumore in questa Supermedia è quello della Lega. Salvini ha fallito il ruolo del “kingmaker” nell’elezione del Capo dello Stato, scatenando anche la dura reazione dell’alleata Giorgia Meloni per la sua scelta finale di appoggiare il “Mattarella bis”.
Le conseguenze di questa scelta sembrano già intravedersi: rispetto a due settimane fa, infatti, la Lega perde un punto netto, scivolando dal 18,6% al 17,6%. Al contrario, il Movimento 5 Stelle recupera tre decimi di punto e sale al 14,5%.
Centrosinistra davanti al centrodestra, ma le coalizioni “traballano”
Forza Italia viene data all’8% dalla Supermedia di YouTrend, mentre la Federazione tra Azione di Carlo Calenda e +Europa arriverebbe al 4,7%. Tra i partiti minori grande balzo di Italia Viva, che guadagna sette decimi di punto e si porta al 2,8%.
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In caso di ritorno al voto, il centrodestra unito – Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia – conquisterebbe il 45,4% delle preferenze. Tuttavia, le frizioni tra il Carroccio e FdI lasciano aperti molti dubbi sull’unità della coalizione.
Dubbi che aleggiano anche sul centrosinistra. In caso di alleanza tra PD, M5S, Sinistra Italiana e Art.1-MDP, per la Supermedia si arriverebbe al 39,7%. Un allargamento a Azione/+Europa, Verdi e Italia Viva consentirebbe al centrosinistra di salire fino al 49,7%, ma ad oggi è difficile immaginare una coalizione così ampia.