Urla “ti amo” alla moglie mentre la pugnala a morte fuori casa con un coltello da bistecca

pugnalata a morte

Nicholas Hutchins ha ammesso di aver agito spinto dalla gelosia, ha escogitato un piano per pugnalare a morte la moglie prima di suicidarsi dopo essere stato lasciato. Ma è vivo è dovrà scontare molti anni dietro le sbarre

Un uomo che ha accoltellato la moglie con un coltello da bistecca dopo che lei lo aveva lasciato a causa del suo comportamento “possessivo e controllante” è stato incarcerato. Nicholas Hutchins, questo il nome dell’assassino, avrebbe agito spinto da una gelosia fuori controllo e avrebbe escogitato e premeditato l’omicidio, dopo il quale avrebbe dovuto suicidarsi. I fatti risalgono alle 7 del 31 luglio 2020 quando l’uomo ha atteso fuori dalla casa nella quale si trovava la moglie, a Valley Row, Sutton, armato con un coltello da sette pollici. Quando è uscita per recarsi al lavoro l’ha afferrata e bloccata prima di tentare ripetutamente di pugnalarla al petto dicendole che non avrebbe dovuto lasciarlo e urlando “ti amo”.

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La donna ha bloccato il coltello con il braccio iniziando a perdere molto sangue prima che un vicino si precipitasse fuori e bloccasse il marito a terra. Dopo il suo arresto l’uomo ha detto agli agenti: “Se non posso averla, nessuno potrà averla”. Per quell’omicidio l’uomo, di Wellow Wlk a Carshalton è comparso oggi presso la Croydon Crown Court dopo essersi dichiarato colpevole di tgentato omicidio. Alla corte è stato riferito che aveva una storia di violenza nei confronti della moglie e che al momento dell’attacco era fuori su cauzione dopo un arresto per averla perseguitata. La coppia era sposata da 30 anni e avevano insieme due figli ma a più riprese la moglie aveva raccontato che Hutchins era stato possessivo durante la loro relazione. I gesti violenti sono via via aumentati nell’arco degli anni come raccontato dal pm Mark Mullins alla corte. Nel 2016 la moglie e alcune amiche andarono a vedere i Dream Boys, un gruppo di stripping tutto maschile: quando è rientrata a casa lui era ubriaco e l’ha presa a pugni in faccia mentre si toglieva il trucco rompendole una nocca mentre lei cercava di bloccare i suoi colpi.

Anni da incubo tra persecuzioni, stalking e violenze fisiche e verbali

In quell’occasione ha chiamato la polizia e lui è stato arrestato, ma è stato condannato solo per molestie piuttosto che aggressioni e se l’è cavata alla leggera con la sospensione della pena. Il giudice Nicholas Ainley ha descritto questo come il primo segnale di avvertimento della violenza che sarebbe arrivata. La coppia era ancora insieme nel marzo 2020 quando lei è andata in viaggio a Butlins con la sorella: lui l’ha tempestata di chiamate alle quali lei non ha risposto e ha iniziato dunque ad insultarla. Al suo ritorno è stata accompagnata a casa dalla polizia trovando l’uomo in giardino con una pila di vestiti imbevuti di alcol e un accendino in mano ma è stato fermato in tempo. “divento geloso, la amo da morire, è l’unica ragazza che abbia mai conosciuto e abbia mai baciato”. A questo punto la donna ha deciso di lasciarlo trasferendosi dalla sorella ma pochi mesi dopo, a luglio, ha ripreso a perseguitarla inseguendo l’autobus sul quale si trovava o presentandosi a casa della sorella. È stato accusato di stalking ma rilasciato su cauzione e pochi giorni dopo ha deciso di ucciderla: “Ti amo, non avresti dovuto lasciarmi” le ha detto prima di pugnalarla a morte.