Kara Robinson Chamberlain della West Columbia, aveva 15 anni quando è stata rapita sotto la minaccia di una pistola, ma è riuscita a scappare del killer 18 ore dopo. Ecco come
Una sopravvissuta al rapimento di un serial killer ha deciso di raccontare come è riuscita a sfuggire alle grinfie dell’assassino e ad aiutare la polizia a dargli la caccia, rintracciarlo e arrestarlo. Kara Robinson Chamberlain aveva solo 15 anni quando, nel vialetto di casa di un’amica a West Columbia, nella Carolina del Sud, Stati Uniti, è stata rapita dietro minaccia di un’arma da fuoco. La coraggiosa adolescente però, anzichè farsi prendere dal panico, ha iniziato a ‘prendere appunti’ così da avere una serie di indizi sul suo rapitore, Richard Evonitz, che l’ha portata via su un furgone Trans Am il 24 giugno 2002. Il serial killer, che aveva già ucciso tre ragazze, si era finto un uomo che distribuiva volantini quando ha visto Kara che innaffiava i fiori nel giardino di casa dell’amica.
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L’allora 15enne lo descrisse come un 30enne con berretto da baseball, maglia e jeans dicendo che inizialmente era sembrato ammichevole chiedendole se i suoi genitori o quelli dell’amica fossero a casa. Ma quando ha risposto di no Evonitz le ha puntato una pistola al collo prima di gettarla nel retro del veicolo e partire. Determinata a tornare a casa viva ha iniziato a raccogliere quante più informazioni possibili, cercando di capire dove lui fosse diretto, la marca di sigaretta che stava fumando e la stazione radio sulla quale era sintonizzato, memorizzando persino il numero di serie del veicolo. “Il mio istinto di sopravvivenza diceva, ok raccogliamo quante più informazioni possibili – ha raccontato in un’intervista a People – La paura a malapena ha preso piede, la volontà dumana di sopravvivere ed il meccanismo di sopravvivenza hanno ‘funzionato'”.
Così la 15enne è riuscita a fuggire dall’appartamento-prigione
Prima di riuscire a fuggire però ha dovuto subire un calvario fatto di aggressioni perpetrate nell’arco di 18 ore. L’ha ammanettata e imbavagliata bloccandole le gambe, lasciandole in un disordinato appartamento di Evonitz. Lei però si è offerta di spazzare i pavimenti quando il killer ha cercato di nutrirla e in questo modo ha raccolto varie informazioni, come i nomi dei suoi medici e dentisti scritti sugli appunti sul frigorifero. Lo sceriffo Leon Lott della contea di Richland ha detto che Kara è riuscita, a 15 anni, ad usare tecniche di manipolazione usate da negoziatori di polizia addestrati. Lo stava solo mettendo a suo agio, guadagnandosi la sua fiducia. Ed è quello che fanno i negoziatori della polizia. Ha controllato le sue emozioni al punto da essere in grado di sviluppare un piano”. Alla fine, è riuscita a liberare una mano dalle catene e uscire silenziosamente dall’appartamento nelle prime ore del mattino. Ha fermato un’auto e si è fatta portare dalla polizia dove ha riportato ogni indizio che aveva raccolto e questo ha permesso agli agenti di localizzare l’appartamento del rapitore, che però era già fuggito. Evonitz è stato trovato a Sarasota, in florida, inseguito in auto mentre altri agenti hanno trovato ritagli di giornale sugli omicidi irrisolti di tre ragazze nascosti nella sua casa. Le ragazze, Sofia Silva e le sorelle Kati e Kristin Lisk, erano tutte scomparse nella contea di Spotsylvania, in Virginia, cinque anni prima.
Kara aveva contribuito a risolvere il mistero dei loro omicidi e ha ricevuto una ricompensa di 150.000 dollari per i suoi sforzi e ha persino incontrato le famiglie delle vittime. “È stata una delle cose più importanti che mi sia mai capitata”.