Bisogna fare un balzo indietro nel tempo di tre decadi per il reato commesso da un uomo, in queste ore finito in prigione per aver tentato di assassinare la fidanzata dopo averla rapita
Luis Calderon era ricercato dal 1991 e nelle ultime ore è finito dietro le sbarre di una prigione nella contea americana di Galveston, ad oltre 30 anni dal reato del quale è accusato. Una donna infatti è sopravvissuta ad un rapimento e al tentato omicidio da lui compiuto ma da allora Calderon è sempre riuscito a sfuggire alla giustizia: fino alla cattura avvenuta due anni fa in America centrale, con le accuse di rapimento e tentato omicidio di Diane Sanchez che nel 1991, anno nel quale sono stati commessi i fatti, era la sua fidanzata. Martedì 22 febbraio l’uomo è stato estradato da El Salvador ed ora si trova in una prigione del Texas: secondo quanto ricostruito Calderon avrebbe rapito la donna per poi buttarla, ferita, lungo la I-45 allo scopo di lasciarla morire. Sanchez è stata trovata in “condizioni orribili” da un buon samaritano che l’ha portata in ospedale dove è sopravvissuta riprendendosi dalle ferite riportate.
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Poco dopo il fatto Calderon era stato arrestato ma è uscito di prigione e ha lasciato la città riuscendo ad evitare le autorità per 29 anni, fino al giorno dell’arresto, avvenuto nel 2020, a El Salvador dove aveva iniziato una nuova vita, si era sposato e aveva avuto dei figli. Da allora la polizia ha lavorato per riportarlo a Galveston: “È stato un lavoro lungo e complesso riuscire ad individuarlo. Per molti anni potrebbe essere rimasto negli Stati Uniti ma la nostra indagini ci ha in seguito portato, grazie ai documenti che abbiamo ottenuto dall’ICE, a El Salvador”, ha dichiarato il tenente Tommy Hansens dell’ufficio dello sceriffo della contea. La donna non ha partecipato alla conferenza stampa di mercoledì ma gli agenti che le hanno parlato hanno dichiarato che ha detto loro di poter “finalmente dormire la notte”.
Uno sforzo internazionale per estradare l’uomo negli Stati Uniti
Riportare Calderon negli Stati Uniti è stato frutto di uno sforzo di collaborazione tra l’ufficio dello sceriffo della contea di Galveston, l’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Galveston, il dipartimento di giustizia, l’FBI, l’ufficio dei marescialli degli Stati Uniti, il dipartimento di Stato degli Stati Uniti, l’ICE, il senatore Ted Cruz e i funzionari salvadoregni. Lo sceriffo di Galveston Henry Trochesset ha detto che Cruz ha scritto una lettera al presidente di El Salvador e fatto diverse telefonate chiave che hanno contribuito ad accelerare il processo di estradizione. Calderon è apparso in tribunale mercoledì mattina, dove la sua cauzione è stata fissata in un milione di dollari per ciascuna delle sue due accuse che sono rapimento aggravato e tentato omicidio.