La 26enne Azaria Williams è stata trovata morta nel suo appartamento in una pozza di sangue. Il fidanzato si è dichiarato colpevole di omicidio colposo con responsabilità ridotta
L’ha accompagnata ad acquistare un test di gravidanza e ne ha approfittato per comprare anche delle sigarette, ma pochi minuti dopo, tornati a casa, si è avventato su di lei con un coltello e l’ha uccisa. Mark Richard Alexander, 28 anni, ha negato di aver ucciso la fidanzata 26enne Azaria Williams dopo il loro rientro nell’abitazione a Londra. La giovane è stata trovata dalla polizia morta, in una pozza del suo stesso sangue, il 27 dicembre 2020 in un condominio a Stockwell: i due, come emerso, avevano una relazione dal 2018. Dalle immagini di una telecamera di videosorveglianza è emerso cosa la coppia ha fatto poco prima dell’omicidio: sono entrati in un Sainsbury e hanno cercato un test di gravidanza e le sigarette per poi uscire e fare rientro nell’appartamento all’ultimo piano di un edificio in Clapham road.
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Sono stati i vicini a chiamare la polizia dopo aver sentito delle grida e all’arrivo degli agenti, la giovane era già morta, riversa sul pavimento. Un ufficiale ha descritto il comportamento di Alexander come “incredibilmente calmo” mentre, seduto sul letto, rispondeva alle domande degli agenti. La vicina Hannah Toumazou ha riferito di aver sentito urla femminili intorno alle 21 e che la coppia aveva “lottato” prima della morte di Azaria. Il rumore era così forte da spingerla a spegnere la tv che stava guardando con l’amica Patricia Labella, per ascoltare meglio. “L’urlo femminile era forte e costante, sembrava angosciata”. A quel punto hanno preso la decisione di chiamare la polizia: nella telefonata ai servizi di emergenza la si sente dire: “La mia vicina sta urlando, vive sopra di me con il suo partner. Urla forte e costantemente, non si ferma. E va avanti da alcune settimane”.
Le drammatiche rivelazioni della vicina di casa
“Potevo sentire l’uomo urlare contro la donna, ma lei urlava così forte che era impossibile sentire qualsiasi parola. La sentivo piangere e gemere – ha raccontato in aula – sentivamo anche altri rumori come se qualcuno lanciasse qualcosa per terra. Alexander è stato arrestato e incarcerato, prima di essere accusato del suo omicidio dopo tre giorni di interrogatorio. È stato rinviato in custodia cautelare dopo un’apparizione al tribunale dei magistrati di Croydon il 30 dicembre, ma è stato successivamente trasferito in una struttura di salute mentale. Alexander si è dichiarato colpevole di omicidio colposo per responsabilità ridotta. Il processo continua.