Un forte ed inaspettato aumento della popolazione di “ippopotami da cocaina” ha portato i funzionari governativi a valutare la possibilità di inserirli nell’elenco delle specie invasive
Potrebbero aumentare di diverse centinaia entro i prossimi dieci anni e per questo diventare a tutti gli effetti una ‘specie invasiva’. Almeno secondo i funzionari governativi colombiani che stanno valutando la seria possibilità di inserirli nell’elenco delle specie i cui esemplari sono drasticamente aumentati e che quindi vanno monitorate per evitare una loro incontrollabile diffusione.
Si tratta degli ‘ippopotami della cocaina’ di Pablo Escobar, importati illegalmente dal criminale e politico colombiano considerato uno dei più noti e ricchi trafficanti di cocaina e marijuana della storia allo scopo di creare il suo regno animale privato. Da decenni questa specie si è adattata a vivere in Colombia e dai quattro ippopotami inizialmente importati dal boss si è arrivati oggi a ben 90 esemplari che vagano lungo le rive del fiume Magdalena, con stime di esperti secondo le quali nei prossimi decenni potrebbero addirittura arrivare a 700 facendo della riva del fiume il loro nuovo habitat.
Le dichiarazioni del ministero dell’Ambiente
Da qui la decisione dei funzionari di definire questa specie ‘invasiva’ a causa dell’impatto che sta avendo sulla fauna locale. Ma non solo perchè si sono moltiplicate le segnalazioni di potenziale pericolo sia per la biodiversità locale che per le persone, invitate a non avvicinarsi dal momento che l’ippopotamo rimane tranquillo se non disturbato ma se decide di attaccare può risultare estremamente pericoloso oltre ad essere in grado di nuotare molto velocemente. Carlos Eduardo Correa, ministro dell’ambiente, ha a tal proposito dichiarato: “Abbiamo lavorato acquisendo i dati scientifici per il processo decisionale in merito alle misure di controllo e gestione per questa specie in Colombia”.
Entro dieci anni gli esemplari saranno 700
Le misure di gestione prevedono nuove raccomandazioni alla popolazione oltre alla definizione della specie come “invasiva” con un conseguente aggiornamento del censimento per l’animale. Verrà inoltre avviato un attento monitoraggio rafforzato dei 90 esemplari, impiegando anche i droni per seguirne gli spostamenti.
L’inversione di tendenza nel dichiarare gli ippopotami invasivi per l’ambiente arriva dopo che l’Istituto Alexander von Humboldt ha stimato che, entro un decennio, 700 ippopotami abiteranno le pianure del fiume Magdalena.
All’inizio erano solo tre femmine e un maschio
Il re della coca aveva portato clandestinamente quattro esemplari nella sua tenuta di Nàpoles allo scopo di arricchiere l’immenso parco di animali esotici e dopo la sua morte, nel 1993, l’area esterna alla residenza è divenuta un parco giochi naturale. Ma questi grandi mammiferi sono stati liberati e, se non tenuti attentamente sotto controllo, potrebbero rompere l’equilibrio ambientale.
90 sono infatti quelli individuati sul fiume ma molti altri si sono spostati in diverse regioni del paese ed il loro numero potrebbe già oggi essere superiore a 400 o 500 esemplari. Oggi l’ippopotamo è considerato una sorta di simbolo in Colombia e questo potrebbe rendere le procedure di controllo della specie più difficoltose.