La Coldiretti ha messo in evidenza tutti i principali rincari dell’intera filiera alimentare. Una azienda agricola su dieci rischia il fallimento.
Fare la spesa sta diventando un vero e proprio incubo. La guerra fra Russia e Ucraina ha ulteriormente ingigantito una situazione già difficile. Ora, però, la situazione è al limite e per molti italiani sta diventando sempre più difficoltoso acquistare anche i prodotti alimentari da portare in tavola.
La crisi energetica e l’aumento dei costi in ogni campo sta producendo una situazione sempre più insostenibile. In pratica, è aumentato tutto, compreso il costo dei beni alimentari di prima necessità. Sono milioni gli italiani che vedranno aumentare la loro già difficile situazione (si stima che oltre 5 milioni di persone siano già adesso in condizioni di vera e propria povertà assoluta).
La Coldiretti ha classificato tutti gli aumenti dei cibi e delle bevande nel mese di marzo. Una vera e propria black list sui rincari più appariscenti. Crescita record per l’olio di semi di girasole con un aumento del 23,3%. Ma sono tutti i prodotti alimentare a veder aumentato il loro prezzo medio (6,7%).
Nella classifica dei rincari record spicca anche la verdura fresca con un 17,8% in più, il burro (+17,4%) e la pasta (+13%). Anche i frutti di mare, il pesce fresco, i gelati, la frutta, la farina e la carne sono in netto aumento rispetto ai mesi precedenti. Più contenuto l’aumento del pane, il quale comunque cresce del 5,8% rispetto a prima.
Spesa sempre più cara: ecco tutti i cibi che hanno visto crescere il loro prezzo nelle ultime settimane. La classifica di Coldiretti
La Coldiretti ha informato che la situazione difficile sta colpendo l’intera filiera alimentare: “La crisi colpisce l’intera filiera agroalimentare, con i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori che non riescono ormai neanche a coprire i costi di produzione”.
E ancora: “Alcune aziende agricole sono in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività. Circa un terzo del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione”.
Sempre secondo Coldiretti un’azienda agricola su dieci rischia il fallimento definitivo nel caso in cui la situazione dovesse rimanere questa. Senza un cambio di rotta deciso, quindi, moltissime aziende agricole sono destinate al fallimento. Una situazione sempre più insostenibile e preoccupante.
La situazione finanziaria delle aziende agricole è messa a dura prova, infatti, dai continui aumenti che si registrano anche per quanto concerne il prezzo del gasolio, dei concimi, degli attrezzi e dei macchinari agricoli e di moltissimi altri elementi fondamentali.
Coldiretti, a tal ragione, informa: “Nelle campagne si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media, ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli”.
Le uscite, quindi, sono di gran lunga superiori alle entrate per tantissime aziende agricole del nostro Paese.