“Uno ogni cinque giorni”: dramma tra gli uomini in divisa – che cosa sta succedendo?

Sono dati assolutamente allarmanti quelli relativi ai casi di suicidio tra gli uomini delle forze dell’ordine, tali da spingere un deputato di Forza Italia a chiedere al Governo di fornire numeri ufficiali e di trovare il modo di fermare questo dramma

Sono numeri che lasciano attoniti e per i quali occorre al più presto trovare una soluzione per mettervi un freno, quelli relativi ai decessi tra gli uomini dell’Arma. Agenti, militari, carabinieri, sono in troppi coloro che hanno deciso di togliersi la vita e per averne la certezza è sufficiente verificare i casi dall’inizio del 2022: ben 18 suicidi accertati, che salgono a 57 nel 2021 e a 51 nel 2020. Tali da spingere Roberto Novelli, deputato di Forza Italia, ad accendere i riflettori su quella che ha definito, un’onda “terribile che da anni si abbatte sulle nostre forze dell’Ordine”.

Un suicidio ogni cinque agenti
I dati allarmanti sui suicidi tra gli uomini delle forze dell’ordine (Fonte Arma dei Carabinieri Twitter)

Presentando una mozione alla Camera nella quale viene richiesto al Governo un intervento in tal senso. Ma non solo: Novelli chiede che la maggioranza guidata dal premier Draghi fornisca “numeri ufficiali” e che si attivi per “monitorare il fenomeno e le sue cause” al fine di “adottare misure immediate ed efficaci” per fermare l’interminabile scia di decessi.

Suicidi tra gli uomini delle forze dell’ordine: parla l’esperta

Del resto il trend è in forte aumento, ragion per cui la richiesta al mondo politico è quella di focalizzarsi su quella che ha ormai assunto i contorni di una vera e propria emergenza, fornendo numeri chiari su un fenomeno che sconvolge. Basti pensare che nel 2019 sono stati registrati 69 casi di suicidio: il numero è andato calando nei due anni successivi solo per via del periodo di lockdown.

Sul fenomeno è intervenuta la responsabile di Psicologia Militare del Nuovo Sindacato Carabinieri, Alessandra D’Alessio, spiegando che “durante la fase pandemica tanti sono andati in convalescenza, alcune patologie latenti sono emerse e molti hanno preso un periodo di riposo. È come se la pandemia li avesse fatti sentire autorizzati a prendere una pausa. E anche chi ha lavorato, specie nel lockdown, ha visto diminuire la pressione. L’aumento, che notiamo oggi, nel numero di suicidi, di fatto, segna una sorta di ritorno alla normalità”.

La richiesta urgente al Governo
Lieve calo solo nel periodo del lockdown ma il trend è in salita (Fonte Polizia di Stato Twitter)

L’analisi dell’Osservatorio suicidi in divisa

La necessità di intervenire è dunque prioritaria ed il primo settore delle forze dell’ordine da monitorare è quello dell’Arma dei Carabinieri, drammaticamente al primo posto per tasso di suicidi. Guardando ai numeri complessivi si registra un tasso di suicidi pari a 6,5-7,2 ogni 100.000 persone, passando invece a 9,65 (dato del 2015) e addirittura 26,82 (dato del 2012) per i Carabinieri. L’Osservatorio suicidi in divisa ha analizzato il trend stabilendo che nel corso degli ultimi 3 anni 55 sono stati i casi di suicidio tra i Carabinieri e 36 tra gli uomini della Polizia di Stato.

Numeri che, ha spiegato Novelli, richiedono “soluzioni efficaci e rapide, trattandosi di vite umane. Siamo di fronte – ha concluso – a persone in situazioni di fragilità che hanno anche un’arma a disposizione per farla finita. Prima di tutto, bisognerebbe ampliare il servizio psicologico e provvedere a una rete esterna di professionisti. Uno dei problemi, infatti, è che molti hanno timore di confrontarsi con gli psicologi interni al Corpo, per le possibili ricadute in termini di carriera”.