“Stavo tremando, ho pianto”: riconsegnati dopo essere stati rubati 22 anni fa – cosa sono? Valgono milioni

L’Università di Cambridge ha annunciato che 22 anni dopo essere stati visti per l’ultima volta, due taccuini rubati scritti da Charles Darwin sono stati misteriosamente restituiti

Sono due piccoli libri rilegati in pelle ma il loro valore ammonta ad alcuni milioni di sterline e da 22 anni non se ne avevano tracce. Fino a pochi giorni fa, quando sono stati lasciati sul pavimento della biblioteca, all’interno di un sacchetto regalo rosa. Mettendo fine al mistero legato al loro furto e facendo tirare agli esperti un sospiro di sollievo, dopo che un appello su scala mondiale era stato lanciato in passato allo scopo di trovarli, purtroppo senza esito.

L'annuncio della Biblioteca dell'Università di Cambridge
Credevano non li avrebbero visti mai più (Fonte Biblioteca dell’Università di Cambridge)

L’annuncio è arrivato dall’Università di Cambridge che ha confermato che si tratta proprio dei taccuini di Charles Darwin e includono anche lo schizzo dell'”albero della vita” realizzato dallo scienziato, fondamentale per lo sviluppo della teoria dell’evoluzione. “Mi sento felice” ha detto la dottoressa Jessica Gardner, bibliotecaria dell’università. “Ora sono al sicuro, sono in buone condizioni. Sono a casa”.

Come sono stati trovati i taccuini di Charles Darwin

Ma sull’identità di chi abbia restituito i taccuini, inseriti all’interno di una semplice busta marrona inserita in una scatola blu con l’interno bianco a sua volta messa in un sacchetto rosa brillante, rimane il mistero.

Sono stati infatti lasciati in forma anonima nella busta. Su di essa c’era solo un breve messaggio stampato: “Biblioteca, buona Pasqua X”. Dentro c’erano i taccuini, avvolti nella pellicola trasparente: il pacco era stato lasciato per terra, in una parte della biblioteca senza telecamere a circuito chiuso, fuori dall’ufficio della dottoressa Gardner.

L'annuncio della Biblioteca dell'Università di Cambridge
Erano scomparsi da 20 anni, restituiti da un anonimo (Fonte Biblioteca dell’Università di Cambridge)

Perchè questi taccuini sono tanto importanti

“Quando li ho visti ho iniziato a tremare”, ha raccontato parlando della sua reazione dopo aver aperto la borsa, il 9 marzo. “Ma sono stata anche molto cauta perchè fino a quando non siamo riusciti a scartarli non potevamo essere sicuri al 100% che si trattasse proprio di quei taccuini. E ha dovuto attendere fino ai primi di aprile, quando la polizia ha dato il permesso di aprire la pellicola trasparente, esaminarli e confermare che fossero autentici. I taccuini risalgono alla fine degli anni ’30 dell’Ottocento, dopo che Darwin era tornato dalle isole Galapagos.

In una pagina disegnò un sottile schizzo di un albero, che aiutò a ispirare la sua teoria dell’evoluzione e più di 20 anni dopo sarebbe diventata una teoria centrale nel suo lavoro rivoluzionario sull’origine delle specie. “La teoria della selezione naturale e dell’evoluzione è probabilmente la teoria più importante nelle scienze della vita e dell’ambiente terrestre e questi sono i quaderni in cui è stata messa insieme quella teoria”, ha sottolineato Jim Secord, professore emerito di storia e filosofia della scienza a Cambridge Università. “Sono alcuni dei documenti più straordinari di tutta la storia della scienza”.

La teoria della selezione naturale e dell'evoluzione
I manoscritti sono stati visti l’ultima volta nel novembre 2000 (Fonte Biblioteca dell’Università di Cambridge)

Il furto dei quaderni

I manoscritti sono stati visti l’ultima volta nel novembre 2000 dopo “una richiesta interna” di rimuoverli dalla camera blindata delle collezioni speciali della biblioteca per essere fotografati. Solo durante un successivo controllo di routine i bibliotecari non li hanno trovati più: inizialmente i bibliotecari pensavano fossero stati messi nel posto sbagliato nella vasta biblioteca che contiene oltre 10 milioni di libri ma non vennero mai rinvenuti e nel 2020 la dottoressa Gardner ha concluso che probabilmente fossero stati rubati, ha chiamato la polizia e informato l’Interpol.

“Abbiamo pianto”, ha raccontato la dottoressa, “stiamo vivendo vere e proprie montagne russe emotive”, ammettendo di aver temuto che i quaderni non sarebbero mai più stati restituiti. “Il mio senso di sollievo per il ritorno sicuro dei quaderni è quasi impossibile da esprimere adeguatamente”.