La ricerca della perfezione, l’insicurezza del proprio corpo, la consapevolezza della competizione con l’altro e la possibilità di accedere ai propri “desideri” – anche quelli più reconditi ed impensabili – sono il motore della nostra società.
Prima, infatti, un difetto fisico o il desiderio di apportare delle modifiche più armoniose alla propria persona restava qualcosa di irrealizzabile. Oggi invece, grazie agli enormi passi avanti fatta dalla scienza, non solo è possibile sottoporsi a qualsiasi tipo di operazione chirurgica, ma soddisfare soprattutto ogni nostra voluttà estetica.
Questa scelta però, oltre alla sofferenza personale di dover convivere con un aspetto del proprio corpo che inibisce la nostra sicurezza, ha un impatto anche sul rapporto con gli altri. La socialità, infatti, passa dall’accettazione fisica. E non tutti sono in grado di sopportarlo.
Insomma, la chirurgia estetica ha una sua valenza allargatasi notevolmente con gli anni. E ora, oltre alle classiche operazione al naso e al seno, si aggiunge la sempre più diffusa pratica di allungamento delle gambe.
Per qualche centimetro in più
Ogni anno centinaia di persone in tutto il mondo scelgono di sottoporsi ad un intervento chirurgico lungo e spesso doloroso di allungamento delle gambe, nel tentativo di diventare più alti, anche solo di qualche centimetro. Stiamo parlando però di un’operazione complessa che comporta dei rischi. In molti sostengono, infatti, che questo tipo di chirurgia possa causare problemi a lungo termine, tuttavia resta una delle pratiche più richieste e diffuse.
Un articolo della BBC ha raccontato la storia di Sam, un ragazzo 30enne di New York sottopostosi all’intervento. Fino ai 13 anni, Sam era il bambino più alto della scuola, le cose però sono cambiate al liceo. Tutti i suoi amici e compagni crescevano, centimetro dopo centimetro, ma lui no: “Quando sono andato al college, ho notato che ero più basso di molti ragazzi e persino delle ragazze”, ha spiegato Sam alla BBC.
“Influisce sulla tua vita. Onestamente, le donne generalmente non escono con ragazzi più bassi di loro. La cosa più difficile a volte è stata sentire come se non fossi in grado di trovare una moglie“. Così ha deciso di ricorrere alla chirurgia estetica.
Ha subito un intervento chirurgico nel 2015, passando da 162 cm a 170 cm, un’altezza ritenuta “normale” per gli standard della nostra società: “È un po’ assurdo.. rompere entrambe le tue gambe e imparare di nuovo a camminare”. L’intervento, infatti, oltre ad essere lungo, costoso e doloroso, prevede la fratturazione delle gambe in diversi punti.
Viene poi inserita chirurgicamente un’asta di metallo all’interno delle ossa, tenuta in posizione da una serie di viti. L’asta viene allungata lentamente fino a 1 mm al giorno, estendendosi fino a quando il paziente non raggiunge l’altezza desiderata. Solo allora le ossa potranno guarire, resta però una pratica pericolosa. Servono, infatti, mesi di riabilitazione per poter ottenere una sufficiente mobilità, ma non solo. Le complicazioni più comuni post-intervento sono lesioni nervose, coaguli di sangue, nonché la possibilità che le ossa non riescano a ricalcificarsi nuovamente.
Il caso dell’India
Già sei anni fa in India l’allungamento delle gambe era una delle operazioni più diffuse nel paese. Sempre più persone, infatti, si rivolgono a chirurghi anche non competenti pur di ottenere qualche centimetro in più.
Attraverso l’intervento, molti indiani pensando di poter migliorare la propria condizione sociale, proprio perché l’altezza in India è considerata un tratto di bellezza fondamentale.
Una ragazza di Delhi, alta solo 137 cm, si è rivolta ad un ortopedico, conquistando così otto centimetri in più. Oltre alla sofferenza personale, la scelta di sempre più giovani indiani riguarda soprattutto la speranza di poter migliorare le loro possibilità di matrimonio e di carriera.
Tuttavia questo fenomeno non riguarda soltanto la popolazione autoctona. Solo un terzo dei pazienti, infatti, proviene dall’India. Il turismo medico verso l’India, dove i prezzi sono più bassi di quattro o cinque volte rispetto ad altri paesi, ha un valore stimato di circa 3 miliardi di dollari.
Allungamento sì, ma non solo delle gambe
Tra i vari interventi più complessi, rischiosi e “particolari”, oltre all’allungamento delle gambe, c’è anche quello del pene. Molti uomini, infatti, scelgono di sottoporsi a questa operazione che consiste nel taglio del legamento sospensore del pene che unisce il pene con il pube. In questo modo la parte del pene situata all’interno – di 7cm circa – si protenderà verso l’esterno, con un vantaggio di 3-6 cm in più.
Ma anche le donne decidono di apportare modifiche ai propri genitali. La riduzione delle grandi labbra della vulva, consiste in un’operazione volta a correggere difetti funzionali poco estetici ed attraenti.
E per finire, in Corea sta andando molto in voga la modifica degli occhi a mandorla rendendoli più occidentali possibili, se non proprio simili ai manga.