Se ne parla da settimane e nelle ultime ore è arrivata la conferma. Per le Partite Iva in regime forfettario la data del 1 luglio 2022 va segnata sul calendario. Ecco cosa cambierà
La bozza del Decreto Pnrr approvata dal Governo nella serata del 13 aprile 2022 introduce, tra le altre cose, una novità importantissima e da tempo attesa per un gran numero di Partite Iva. Viene di fatto normata una decisione già introdotta nei mesi scorsi dalla Corte Europea, ovvero l’obbligo di fattura elettronica per le partite Iva in regime forfettario, regime agevolato che prevede, per chi ne è in possesso, l’applicazione di una flat tax al 15%, o del 5% per i primi 5 anni.

Fatturazione elettronica, obbligo per i forfettari
Tutte o una buona parte di queste persone ad oggi non hanno alcun obbligo di emettere fatture elettroniche, e possono dunque inviarle nei formati cartacei o via email. Ebbene dal 1 luglio 2022 cambia tutto: l’articolo preparato per disciplinare questa novità prevede che una platea di forfettari vadano a modificare, pena l’essere sanzionati, la modalità di emissione delle fatture allineandosi di fatto alle altre partite iva ‘tradizionali’. Ma con alcune eccezioni dato che stando a quanto trapela dalla bozza, una importante quantità di soggetti sarebbe, almeno per ora, ancora esonerata.
La norma, dopo la ricezione da parte dell’ordinamento italiano della decisione europea, è inserita nel pacchetto antievasione fiscale e prevede la modifica dei parametri di applicazione dell’obbligo di fattura elettronica, che andrà emessa a partire dal 1 luglio 2022. Di fatto vengono cancellati i precedenti esoneri inseriti nell’articolo 1 comma 3 del DL 127 del 5 agosto 2015 e che riguardavano soggetti passivi facenti capo al regime di vantaggio e al regime forfettario e alle associazioni sportive dilettantistiche che hanno conseguito proventi, nell’arco di un anno fiscale, inferiore a 65mila euro.
Chi è escluso dall’obbligo
Va però detto che la bozza porta con sè alcune ulteriori esclusioni, una decisione che potrebbe scaturire dalle richieste della Lega e, nella fattispecie, del
capodelegazione e ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti; ovvero di escludere le piccole partite Iva con soglia di ricavi e compensi non superiori a 25mila euro annui, dall’emissione di e-fattura fino al 31 dicembre 2024. Se così fosse rimarrebbero fuori dall’obbligo circa 800mila partite IVa che comprendono lavoratori autonomi, professionisti ma anche micro imprese, che potrebbero dunque continuare a rilasciare, per i prossimi due anni, fattura cartacea.

Cosa accadrà nel periodo di transizione
Ma non è tutto perchè anche se dal 1 luglio l’obbligo diventa effettivo dovrebbe essere previsto un breve periodo transitorio per quanto riguarda le sanzioni. Da quella data e fino al 30 settembre 2022 la e-fattura potrà essere emessa, senza penali, anche nel mese successivo a quello in cui viene effettuata l’operazione (a regime tale termine è di 12 giorni). La sanzione prevista in caso di emissione tardiva può variare tra i 250 ed i 2000 euro.