In tutta Europa si registrano casi crescenti di epatite acuta tra i bambini. Resta ancora un mistero però l’origine del contagio che ha già causato anche un piccolo numero di trapianti al fegato.
L’appello lanciato dall’Uk Health Security Agency, in seguito ad un numero crescente di casi di epatite acuta – 70 per la precisione nel Regno Unito – ha fatto scattare l’allarme in tutta Europa. Il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha reso noto che al momento “I medici sono incoraggiati a segnalare casi di epatite acuta in bambini fino all’età di 16 anni con transaminasi sierica, in cui l’epatite da A a E è stata esclusa, agli Istituti Nazionali di Sanità Pubblica”, come riportato dall’Ansa.
In molti paesi dell’Unione Europea infatti – Spagna, Paesi Bassi, Danimarca ed Irlanda – si sta allargando il numero di casi di epatite acuta di origine sconosciuta. Nella nota sempre dell’ECDC si legge anche che alcuni di questi hanno già causato anche un piccolo numero di trapianti al fegato. “Alcuni dei bambini ricoverati in ospedale in Inghilterra sono risultati positivi per SARS-CoV-2 e altri per adenovirus. Al momento non esiste una chiara connessione tra i casi segnalati. Non è nota alcuna associazione con il viaggio”, fa sapere il centro.
Ma oltre ai casi segnalati in Europa, molti dei quali in in bambini di età compresa tra 2 e 5 anni, anche oltre oceano, in Alabama, si registrano nove casi tra bambini di età compresa tra 1 e 6 anni. Attualmente tutti i Paesi interessati sono al con l’Ecdc, l’Oms ed altri partner centrali per il contagio in corso corso. Non si sa ancora, infatti, cosa abbia potuto causare l’epatite acuta e perché il Regno Unito resti per ora il Paese più colpito in assoluto.
La situazione critica del Regno Unito
Dopo lo stop dell’autorità belga a seguito della presunta contaminazione di salmonella nello stabilimento Kinder di Arlon in Belgio che ha fatto crescere soprattutto nel Regno Unito – 60 al momento – i casi sospetti legati al consumo di alcuni prodotti Ferrero ora fuori mercato, come Kinder Surprise singole e multipack, ritirate dai negozi britannici, fa il suo ingresso nell’isola anche un numero elevato di casi di epatite acuta sempre tra i bambini.
L’aumento era stato già segnalato il 5 aprile scorso in Scozia, una settimana dopo, poi, il Regno Unito ha reso noto che oltre alla Scozia, altri 61 casi anomali erano stati registrati su tutto il territorio dall’Irlanda del Nord al Galles, fino ad arrivare in Inghilterra, quasi tutti in bambini sempre tra i 2 ed i 5 anni di età.
Nel report del centro europeo si legge come, in riferimento alla situazione britannica: “Il team del Regno Unito, dove si è verificata la maggior parte dei casi fino ad oggi, ritiene che una causa infettiva sia molto probabilmente basata sulle caratteristiche cliniche ed epidemiologiche dei casi oggetto di indagine”.
L’Italia, invece, pare al momento esente dallo strana forma di infiammazione acuta del fegato sta colpendo i bambini con meno di 10 anni. “Nella nostra regione finora non è stato segnalato nessun caso, ma comunque da giovedì della scorsa settimana, con una circolare della Direzione Salute, è stato elevato il livello di attenzione, fornendo a tutte le strutture della rete l’algoritmo diagnostico raccomandato nel Regno Unito e richiedendo di segnalare al SERESMI i casi di bambini che presentano epatite acuta, con esclusione di diagnosi di epatite da A a E”, fa sapere l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.