Un paziente immunodepresso è morto dopo aver contratto il Covid. L’assurdità si ha in merito alla durata della positività: ben 505 giorni.
Un uomo inglese è entrato, per sua sfortuna, nella storia. Infatti, è suo il primato per la positività al Covid più lunga. L’uomo è deceduto dopo ben 505 giorni di positività alla malattia, dopo averla contratta addirittura nel 2020. Il paziente era immunodepresso.
L’incredibile caso dell’uomo è stato presentato a Lisbona in occasione del prestigioso congresso della Società Europea di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive. La triste e assurda vicenda di questa lunghissima positività è stata esposta da alcuni esperti del King’s College London and Guy’s and St Thomas’ NHS Foundation Trust.
A cosa sembrerebbero essere giunti questi esperti? Il caso di quest’uomo sarebbe una conferma diretta che le nuove variante della malattia si possano essere generate ‘per colpa’ delle persone immunodepresse incapaci di guarire e di negativizzarsi.
Questo caso di positività dalla durata così lunga, purtroppo, non è un caso isolato. Infatti, nel mondo ci sono stati altri episodi molto simili. Gli esperti hanno seguito, infatti, ben 9 pazienti affetti dal Covid per un periodo di tempo lunghissimo.
Muore 505 giorni dopo aver contratto il Covid. L’incredibile vicenda giunge dal Regno Unito
I ricercatori del King’s College London e della fondazione NHS di Guy e St Thomas, dunque, hanno studiato i casi di tutti questi pazienti, diventati per loro sfortuna oggetto di questo studio giungendo a conclusioni molto importanti.
I pazienti soggetti a positività lunga erano tutti immunodepressi e avevano un sistema immunitario molto debole. Le cause erano svariate. Alcuni di loro aveva ricevuto trapianti di organi, mentre altri erano malati di cancro, di HIV o di altre gravi malattie.
Solitamente, le infezioni non superavano mai le 10 settimane, ma non sempre. Infatti, oltre al caso dell’uomo morto dopo 505 giorni di positività, c’è anche il caso di una persona positiva da ben 412 giorni che potrebbe in futuro superare questo triste record. Cinque di questi nove pazienti sono fortunatamente sopravvissuti. Due di loro hanno sconfitto il virus da soli, mentre altri due hanno ricevuto anticorpi monoclonali e antivirali.
Inoltre, a Bristol l’anno scorso un uomo di 72 anni è rimasto positivo per quasi 10 mesi.
Queste le parole del dottor Luke Blagdon Snell, ricercatore clinico presso Guy e St Thomas: “Questi individui sembrano avere scarse possibilità di guarigione quando l’infezione persiste in loro così a lungo. L’obiettivo è quello di sviluppare trattamenti migliori per eliminare le infezioni a beneficio del paziente. Potrebbe anche avere il vantaggio aggiuntivo di prevenire l’emergere di varianti, ma questo non è ancora chiaro”.
Inoltre, lo studio effettuato da questi esperti ha portato alla ribalta anche un caso unico, cioè il primo caso di infezione occulta. Un paziente, infatti, dopo essere risultato negativo a diversi tamponi molecolari, ha contratto nuovamente la malattia con una variante ormai non più circolante. Cosa vuole dire ciò? In realtà l’uomo non si era realmente negativizzato, ma il virus era rimasto nascosto nel suo corpo.