Un giudice ritiene che si tratti di una pratica illegale e per questo ha deciso di condannare la ‘Mela’ al risarcimento di 1000 dollari ad un cliente. Ecco il motivo
Si tratta di un caso destinato a far discutere quello che arriva dal Brasile e che ha visto contrapposti un cliente e la Apple. Al centro della disputa la mancata presenza di un dispositivo all’interno della confezione: sin dal modello 12 la ‘Mela’ ha infatti eliminato dalla confezione qualcosa che prima era invece presente e questa ‘mossa’ è stata ritenuta da un giudice brasiliano una pratica illegale al punto da ordinare un risarcimento di 5000 real brasiliani, una somma di poco superiore a 1000 dollari, nei confronti del cliente che ha avviato la causa. È quanto si legge negli atti del processo conclusosi il 14 aprile.

Cliente risarcito dalla Mela per l’assenza di un accessorio nella confezione
Ma di cosa si tratta? Semplice, dell’alimentatore che, come sopra sottolineato, non è più presente nelle confezioni dei nuovi iPhone acquistati nel Paese. Vanderlei Caires Pinheiro, questo il nome del giudice di un tribunale civile della città di Goiânia ha ritenuto questa operazione una “vendita vincolata” o obbligata perchè spingerebbe i consumatori ad acquistare un alimentatore a parte, per fare in modo che il cavetto di ricarica, unico accessorio presente con il telefonino, funzioni in modo adeguato, ovvero effettui la ricarica al massimo della velocità possibile.
Perchè ciò avvenga occorre necessariamente possedere un alimentatore originale della Mela mentre utilizzando i modelli compatibili con quel cavetto, la ricarica avviene in tempi più lunghi

La difesa di Apple e la reazione del giudice
Apple avrebbe, stando a quanto affermato dal giudice, “obbligato il consumatore ad acquistare un secondo prodotto di sua esclusiva fabbricazione”, definendolo una “pratica commerciale abusiva e illegale”. Dal canto suo Apple ha ricordato che il cavetto presenta un connettore USB-C considerato lo standard per un gran quantitativo di caricabatterie in commercio. Ma a quel punto il giudice ha specificato che l’argomentazione non sia pienamente corretta perchè, pur vera, è limitante in quanto per avere una ricarica ottimale (quella veloce) occorre che le due parti siano entrambe di Apple.
Il giudice brasiliano ha inoltre aggiunto che esistono ancora molti alimentatori che supportano il classico ingresso USB e non la versione -C e questo andrebbe dunque a ridurre il ventaglio di scelte per il consumatore. Non è stata accettata neanche la motivazione legata alla decisione di non inserire l’adattatore quale mossa per fare del bene all’ambiente: il giudice ha ricordato che vengono semplicemente proposti al di fuori della scatola dello smartphone.
“Non è appropriato – ha sottolineato Pinheiro – che una misura del genere cerchi di ridurre gli impatti ambientali, poiché l’imputato continua a produrre un accessorio così essenziale, vendendolo separatamente”