Stop al contante: cambia tutto e il governo pianifica multe salate per i furbetti

In Italia c’è una certa resistenza e diffidenza verso una cultura smart, più immediata ed efficace. Segno anche di una società che ha fatto della pazienza e della lentezza una virtù. Le cose però stanno per cambiare. 

Per combattere l’annosa questione dell’evasione fiscale da qualche parte bisognerà pur cominciare. Certo, si potrebbe indagare meglio su come sia possibile che le dichiarazioni dei redditi di alcuni liberi professionisti cozzino col loro tenore di vita. Ma questa è un’altra storia più complicata, più intricata e anche più laboriosa.

Nuove regole per il Pos
Fonte: Canva

Un aiuto, invece, è arrivato inaspettato proprio da noi cittadini, gente comune insomma, che ha scoperto la comodità dei pagamenti digitali e non intende mollarla. Pagare col bancomat, infatti, implica una tracciabilità elettronica non solo dei nostri movimenti, ma anche delle entrate economiche degli esercenti, soprattutto quelli più piccoli e a gestione familiare.

Se nelle grandi catene di abbigliamento o della ristorazione, il Pos è una realtà estremamente consolidata anche per i piccoli pagamenti, lo stesso non si può dire per il tabacchino, per la bottega rionale o per il panificio sotto casa.

Insomma, sono realtà poco avvezze al digitale ma non solo per colpa loro. In Italia, infatti, c’è una certa resistenza e diffidenza verso una cultura smart, più immediata ed efficace. Segno anche di una società che ha fatto della pazienza e della lentezza – per certi versi essenziale – orgogliosamente una virtù. Le cose però stanno per cambiare.

PNRR vs Evasione fiscale

Uno dei punti fermi del PNRR nostrano – Piano nazionale ripresa resilienza – riguarda proprio l’evasione fiscale e come ridurla. Proprio per questo, le transazioni elettroniche sono diventate il miglior alleato del Governo di Mario Draghi. Uno studio condotto dall’Osservatorio del Politecnico di Milano ha dimostrato proprio come strumenti tracciabili – app o carte ad esempio – coprono il 38% delle nostre spese.

Obbligatorio dal 30 giugno
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Stiamo parlando di quasi il 50% delle nostre attività, un dato importante destinato a crescere, soprattutto quando si hanno banconote dal valore elevato e per questo difficili da scambiare in un bar o in una cartolibreria. Ma come entra in gioco il PNRR?

Il programma prevede l’intervento su quattro aree molto vicine al digitale. Dalla pubblica amministrazione, alla sanità, al turismo fino al trasporto pubblico locale, tutte in grado di  generare pagamenti digitali per un totale 27,2 miliardi di euro, come stimato dall’osservatorio Cashless society di The European-House Ambrosetti.

Ma non finisce qui. L’esecutivo di Draghi, infatti, ha anticipato l’obbligo del Pos – previsto per il gennaio 2023 – per tutti gli esercenti, multati da luglio, nel caso in cui entro fine giugno non abbiano provveduto ad attrezzarsi adeguatamente. La multa sarà di 30 euro, alla quale poi verrà aggiunto il 4% del valore della transazione. Insomma, sarebbe un deterrente volto a scoraggiare l’elusione fiscale.

Ma un altro strumento messo in campo dal PNRR sarà anche la trasmissione quotidiana dei dati sulle transazioni pagate con valuta elettronica. Verranno comunicati al Fisco, infatti, tutti i pagamenti digitali, così da poter fare controlli incrociati con la sua banca dati. Siamo vicini ad un punto di svolta forzato? E’ ancora presto per capirlo, tuttavia resta da chiarire quanto saranno efficaci e come saranno gestiti queste ispezioni.