Twitter, panico dopo l’acquisto da parte di Elon Musk: “Democrazia in pericolo”

Molti dipendenti ma anche attori e celebrità sarebbero letteralmente infuriati dopo l’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk. Si teme che l’odio possa dilagare sulla piattaforma social

In queste ore gli occhi del mondo sono puntati su Twitter, dopo il colpo grosso messo a segno da Elon Musk che è riuscito ad acquistare l’intera piattaforma con una procedura di
acquisizione del valore di 44 miliardi di dollari, accettata nelle scorse ore dal CdA della società.

Un'acquisizione da 44 miliardi di dollari
Alcuni attori hanno già lasciato la piattaforma social (Fonte Twitter)

Poco dopo l’annuncio ufficiale, il CEO di Tesla ha pubblicato il suo primo
tweet da ‘proprietario’ (anche se l’accordo dovrebbe essere completato nell’arco di sei mesi) affermando la sua intenzione di ‘ristabilire il principio della libertà di parola’,
una critica indiretta alle politiche di moderazione applicate da Twitter, che avrebbero a detta di Musk preso di mira le dichiarazioni più conservatrici o di destra.

Dipendenti di Twitter infuriati contro Musk, il motivo

Ebbene stando a quanto emerso nelle ultime ore, Twitter avrebbe impedito agli sviluppatori di apportare alcuna modifica all’app, allo scopo di evitare che il personale,
arrabbiato per l’annuncio dell’acquisizione, potesse sabotarla. Di fatto gli aggiornamenti ritenuti non “business-critical” sono stati banditi, come sottolineato a Bloomberg da
una fonte, una decisione arrivata dopo il duro sfogo dei dipendenti secondo i quali Musk sarebbe potenzialmente “pericoloso per la democrazia”, e non sarebbe finita qui.

Ogni eventuale aggiornamento dovrà essere approvato dal vicepresidente dell’azienda, mossa ulteriore pensata per impedire rivolte interne del personale, preoccupato anche di come potrebbe evolvere il loro lavoro, al momento garantito fino alla finalizzazione dell’accordo. Non sarebbero comunque previsti licenziamenti ma resta da capire se vi saranno modifiche future.

Bacheche dei dipendenti invase di messaggi contro Musk

In queste ore moltissimi messaggi di attacco a Musi sono stati postati da dipendenti scontenti sulle bacheche interne della piattaforma social. Tra di loro vi è anche Addison
Howenstine, ingegnere del software, il quale ha utilizzato appositamente asterischi nel suo post contro il ceo di Tesla per rendere all’algoritmo di controllo più difficile la
ricerca del post POV: mi hai chiesto perché El*n M*sk sta comprando il 9,2% di Tw*tter e ottenere un posto in consiglio è brutto – ha scritto – e sto spiegando perché questo
chiaramente non era il suo obiettivo finale e le cose sicuramente peggioreranno e potenzialmente pericoloso per la democrazia e gli affari globali”.

Le celebrità pronte a lasciare Twitter

E c’è anche chi ha già deciso di abbandonare Twitter senza pensarci su due volte: è il caso dell’attrice Jameela Jamil la quale ritiene, come altre celebrità, che Musk finirà
per rendere il social meno libero e la sua “offerta per la libertà di parola” avrà come conseguenze solo “odio illegale, bigottismo e misoginia”.

Tra gli altri attori intenzionati a lasciare o preoccupati per l’evolversi della situazione vi sono anche Rob Reiner, noto per la sitcom All In The Family e Mia Farrow: il primo è preoccupato che Donald Trump possa in questo modo riattivare il suo account mentre la seconda è intenzinata a lasciare l’app. Un accordo “pericoloso per la democrazia”, è come lo ha descritto la senatrice democratica statunitense Elizabeth Warren.

acquistato il social
Dipendenti e celebrità sul piede di guerra (Fonte Twitter)

Associazioni per i diritti umani preoccupate

Addirittura è intervenuto Amnesty International, esprimendo preoccupazione per la possibilità che Twitter possa chiudere un occhio, in futuro, in merito ai messaggi di
incitamento all’odio che attualmente possono invece portare a ban temporanei o permanenti. “C’è un grande pericolo quando così tanto potere è nelle mani di una sola persona” ha aggiunto il direttore esecutivo dell’American Civil Liberties Union (ACLU) Anthony Romero. L’approccio di Musk, come da lui annunciato, dovrebbe farsi più permissivo alla
moderazione, evidentemente in tutti i tipo di messaggi.