Fattura elettronica obbligatoria per forfettari – il metodo per non spendere un euro

Esiste una modalità che consente alle Partite Iva forfettarie, che dal 1 luglio dovranno emettere obbligatoriamente fattura elettronica, di predisporle gratuitamente senza appoggiarsi a piattaforme a pagamento

Il Governo ha deciso e, anche se si tratta ancora di una bozza, è ormai certo che dal 1 luglio gran parte delle Partite Iva forfettarie dovranno iniziare ad emettere fattura elettronica. Si tratta di soggetti e attività che rientravano in un regime fiscale che consentiva di non essere sottoposti a tale obbligo e, dunque, potevano preparare una classica fattura cartacea inviandola via email o a mezzo postale.

Come funziona
Il metodo gratuito prevede l’utilizzo della Pec

Il nuovo decreto Piano nazionale ripresa e resilienza cambia tutto: al suo interno è inserita la normache regola la fatturazione elettronica anche per chi rientra in tale regime, agevolato rispetto alla tradizionale Partita Iva. Pur con alcune eccezioni (dovrebbero essere escluse le Partite Iva con introiti sino a 25mila euro).

Inviare fatture a costo zero utilizzando la Pec

Va da sè che questa novità implicherà dei costi aggiuntivi per chi sarà soggeto all’obbligo, dovendo appoggiarsi ad una piattaforma per la gestione e l’invio dei documenti digitali ed in tanti si stanno in queste ore domandando se vi sia la possibilità di evitarlo ed emettere fatture elettroniche senza spendere un euro.

Il contribuente potrà infatti trasmettere la fattura direttamente oppure avvalarsi di servizi di fatturazione elettronica ad hoc offerti da vari provider o ancora avvalersi di un intermediario; la seconda e terza modalità avranno costi aggiuntivi, la prima modalità potrebbe consentire di non dover spendere soldi in più. Pur seguendo una specifica procedura che prevede l’utilizzo della PEC.

La novità
Il metodo per risparmiare soldi (Fonte Pixabay)

A chi è consigliata questa procedura

Il file della fattura sarà infatti un allegato al messaggio PEC, che dovrà però essere recapitato ad una PEC destinataria. Come indicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, “si può utilizzare una PEC (Posta Elettronica Certificata), inviando il file XML della fattura come allegato del messaggio di PEC all’indirizzo “sdi01@pec.fatturapa.it”” L’Agenzia delle Entrate riceverà la PEC e, con un altro messaggio inviato dal medesimo indirizzo PEC un nuovo indirizzo PEC-SdI al quale andranno inviate le future PEC con le fatture elettroniche in allegato. Una possibilità alternativa consiste nell’utilizzare l’app Fatturae scaricabile dagli store Android o IOS.

Di fatto in questo modo il contribuente avrà il beneficio di non dover essere soggetto a costi aggiuntive. Un suggerimento: si tratta però di un metodo ascrivibile soltanto a coloro che emettono un limitato numero di fatture settimanali o mensili trattandosi di una procedura leggermente più macchinosa di altre. Qualora invece vengano emesse varie fatture al giorno, si tratta di una scelta poco consigliata dal momento che in questo modo non viene creato un archivio automatico dei documenti e, dato l’alto numero di fatture inviate, si rischierebbe di fare confusione.