Schianto aero costa la vita a 66 persone – la fine del mistero: ecco cosa è successo

A distanza di quasi 7 anni alcuni esperti dell’aviazione sono riusciti a capire cosa innescò l’incidente in cabina che portò allo schianto di un volo EgyptAir

Sono trascorsi anni da una giornata drammatica per il mondo del volo, un disastro aereo di enormi proporzioni costato la vita a 66 persone. Si tratta dell’incidente riguardante un aereo EgyptAir, che nel 2016 andò a schiantarsi nel Mar Mediterraneo, a circa 290 km da Alessandria, per ragioni fino a poco tempo fa ritenute misteriose.

66 le vittime
Scomparve tra Creta e la costa nord dell’Egitto il 19 maggio 2016 (Fonte Twitter)

Se infatti vennero formulate tutta una serie di ipotesi, non è stata nel corso degli ultimi 6 anni trovata una prova concreta che potesse consentire di affermare con certezza cosa sia accaduto a bordo del volo di linea MS804 poco prima che l’aereo fuori controllo precipitasse andando a finire in mare con un bilancio tragico.

66 morti nel disastro aereo del 2016

Il velivolo era decollato dall’aeroporto parigino di Charles de Gaulle e avrebbe dovuto raggiungere l’Aeroporto Internazionale del Cairo in Egitto con 66 persone a bordo tra passeggeri e membri dell’equipaggio.

Ma il jet scomparve tra Creta e la costa nord dell’Egitto il 19 maggio 2016 in circostanze misteriose: dopo essere scomparso dal radar ci volle un mese per localizzare i resti del velivolo e, ovviamente, confermare il bilancio tragico di 66 vittime. Ebbene grazie ad un’indagine effettuata da alcuni esperti dell’aviazione francese dopo quasi 7 anni si è riusciti ad arrivare alla verità, e il motivo è assolutamente terribile.

Sei anni di indagine per scoprire le cause

Gli investigatori egiziani inizialmente hanno affermato di aver trovato tracce di esplosivo nei resti delle vittime del volo. Il procuratore generale del Cairo ha ordinato un’indagine urgente sulla sicurezza dello Stato, ma le sue conclusioni non sono mai state rese pubbliche. Un documento d’indagine riservato di 134 pagine compilato da esperti francesi e inviato alla Corte d’Appello di Parigi ora attribuisce la causa dell’incidente al fumo di sigaretta dei piloti.

Secondo il rapporto, ottenuto dal Corriere della Sera , la maschera di ossigeno del copilota sarebbe stata lasciata in modalità “emergenza” invece che “normale” da un tecnico addetto alla manutenzione. Di fatto il fumo della sigaretta avrebbe innescato una perdita di ossigeno dalla maschera del copilota, cambiata solo tre giorni prima ma, appunto, messa in modalità emergenza, emettendo in questo modo ossigeno e creando una situazione estremamente instabile e pericolosa.

Era decollato da parigi
Nessuno è sopravvissuto nello schianto avvenuto nel Mediterraneo (Fonte Twitter)

Cosa è successo sul volo EgyptAir

La sigaretta ha provocato la combustione dell’ossigeno, provocando una scintilla che ha innescato l’incendio. Poco prima di scomparire, il sistema di rilevamento dell’aereo ha avvertito della presenza di fumo nella parte anteriore dell’aereo, secondo quanto si legge nel rapporto. Il sistema ACARS, che trasmette brevi messaggi tra l’aereo e le stazioni di terra, ha inviato sette dispacci in due secondi, incluso un avviso di malfunzionamento di un sistema informatico cruciale per i suoi meccanismi di manovra di volo.

il pilota, Mohammed Saied Ali Shokair, né il copilota, Mohammed Ahmed Mamdouh Assem, hanno chiesto assistenza. Al momento dell’incidente, le autorità erano in massima allerta in seguito all’attacco terroristico alla sala concerti Bataclan a Parigi e a Bruxelles.
A causa delle denunce di terrorismo, le autorità egiziane non hanno dunque rilasciato le loro conclusioni.