Non tutti i paesi del mondo sono uguali. Oltre a lingue, culture e società diverse, anche la legge può differire tantissimo da uno Stato all’altro. Se alcuni, infatti, sono più morbidi e progressisti, altri, invece, possono essere – e senza nascondersi – estremamente tradizionalisti e conservatori. Ma quali sono i Paesi con le leggi più proibitive?
L’eco dei limiti dell’aborto a livello federale nella democrazia più importante del mondo ci ha messo di fronte ad una scomoda verità: i diritti acquisiti non restano tali a vita. Insomma, non si può mai dare nulla per scontato. Ecco perché serve sempre una partecipazione politica attiva, una sensibilizzazione civica ed una consapevolezza critica rispetto alle decisioni ed alla deriva che può prendere uno Stato.

Per quanto nichilismo, rassegnazione e disincanto siano sentimenti comuni e tipici del XXI secolo, aspettare che qualcosa cambi dall’alto, a mo’ di provvidenza, sicuramente non è la soluzione. Ma non solo. Noi che abbiamo la fortuna di vivere in un Paese libero e democratico, facciamo davvero fatica ad immaginare un contesto ed una società in cui le libertà personali siano estremamente, se non del tutto, limitate. Non riusciamo a concepirlo, perché non ne abbiamo mai fatto esperienza.
Se da una parte è, ovviamente, un bene, dall’altra potremmo subire una sorta di distacco dalla realtà che ci impedisce di guardare oltre il nostro naso. Insomma, non tutti i paesi del mondo sono uguali. Oltre a lingue, culture e società diverse, anche la legge può differire tantissimo da uno Stato all’altro. Se alcuni Stati, infatti, sono più morbidi e progressisti, altri, invece, possono essere – e senza nascondersi – estremamente tradizionalisti e conservatori. Ma quali sono i Paesi con le leggi più proibitive?
Conservatori, reazionari, progressisti e radicali: tutte le sfaccettature della politica nel mondo
Abbiamo già detto come le leggi in un Paese possano essere molto diverse da un altro. Ma ce di più. Non sempre riflettono il reale sentimento dei cittadini: molte persone potrebbero covare sentimenti radicali in uno Stato estremamente conservatore.

Ma cosa significa, intanto, conservatorismo? Si tratta di un atteggiamento politico volto mantenere lo status quo, piuttosto che tentare soluzioni che possono o meno migliorare la situazione. Il conservatorismo è comunemente considerato l’opposto del liberalismo, più aperto alla sperimentazione e all’attuazione di nuove idee, limitando fortemente l’azione dello Stato, a favore del singolo individuo.
La forma specifica che il conservatorismo assume frequentemente varia da un paese all’altro, ma in generale, i conservatori hanno valori tradizionali, spesso basati sulla fede e sono resistenti ai cambiamenti che ritengono possano erodere quei valori proprio come l’aborto, le unione tra persone dello stesso sesso o l’eutanasia. Si tratta di temi molto dibattuti che in realtà hanno poco a che fare pure con la sfera pubblica. Sono, infatti, scelte personali, eppure mal digerite.
Ma quali sono nel 2022 gli Stati più conservatori? Il sito “Objective Lists” ha studiato dieci diversi parametri – tra i quali diritti della comunità LGBTQ+, detenzione di armi, pornografia, libero consumo di alcol, aborto – per stilare la classifica di ben 10 paesi. Stando ai dati raccolti, a causa delle loro convinzioni religiose strettamente radicate, i dieci paesi con le leggi più conservatrici sono tutti prevalentemente musulmani. E La maggior parte si trova in Medio Oriente.
Stiamo parlando di:
- Arabia Saudita
- Pakistan
- Yemen
- Somalia
- Iran
- Afghanistan
- Mauritania
- Qatar
- Brunei
- Sudan