Ricordate Elena Pozzo, l’autrice dell’orribile uccisione della figlia? E’ salita nuovamente alla cronaca. Scopriamo insieme i dettagli.
L’uccione della propria prole è senza alcun dubbio uno dei reati più atroci e imperdonabili, soprattutto quando si consuma all’interno di una famiglia apparentemente normale, come tante altre, che lavora e vive una vita alquanto semplice e spensierata, almeno all’apparenza.

Una famiglia quindi come tutte le altre, impegnata a prendere i propri figli da scuola, a organizzare feste di compleanno e gita fuori porta. Ed è proprio in questo contesto che, il 13 giugno del 2021, si è verificato uno dei delitti più inquietanti nella storia del giornalismo criminale nel nostro Paese, evento che, stando alle prime informazioni, ha fatto pensare ad un rapimento e ad una possibile uccisione della piccolina di casa, Elena del Pozzo. Inizialmente infatti, la mamma, Martina Patti, aveva dichiarato che l’uccisione sarebbe avvenuta per mano di 3 persone incappucciate.
Elena del Pozzo, tutte le bugie vengono a galla
Tutto questo si è svolto nel Catanese, dove la donna di 24 anni ha inizialmente cercato di sviare le indagini mettendo in scena un falso agguato con dettagli completamente inventati.

Come il fatto che l’aggressore avesse puntato una pistola contro di lei. O come il viso della figlia fosse stato avvolto in una sciarpa, alludendo dunque alle cattive conoscenze del padre, temendo un regolamento di conti. Però sono state proprio le telecamere a contrariare la tesi data dalla madre. Infatti quest’ultima è andata a prendere Elena all’asilo ed è rimasta a casa con la bimba per circa 24 minuti. Poi è uscita in macchina ed è tornata da sola circa un’ora più tardi. È proprio in questo lasso di tempo che la donna avrebbe commesso l’omicidio.
Infatti dopo un lungo e faticoso interrogatorio, la Patti ha finalmente confessato: ha accoltellato la bimba per 11 volte e poi l’ha avvolta in sacchi neri di plastica e l’ha seppellita in una buca scavata in un campo poco lontano da casa. Comunque è stato appurato che durante questo orribile delitto la madre era nel pieno delle sue facoltà fisiche e psichiche.
La donna quindi non avrebbe fatto altro che dire una marea di bugie, anche se non si sarebbe ancora capito il motivo dietro a questo atroce delitto. Alcuni parlano addirittura di Sindrome di Medean, in cui la donna tradita agisce, come la protagonista dell’antica mitologia, uccidendo i suoi figli per vendetta del compagno infedele, ma questo non significa che l’assassino non l’abbia fatto di sua spontanea volontà, senza contare che anche Medea ha premeditato il crimine e ha subito la morte della prole che ha prodotto.