Vuoi vendere il tuo vecchio smartphone? L’antitrust non è d’accordo

Molte società di elettronica sono finite nell’occhio del ciclone dell’Antitrust per alcune condotte non chiare: ecco cosa succede

Le politiche relative al mondo della telefonia, spesso e volentieri, non si declinano in modo chiaro e diretto. Proprio per questo motivo, la Samsung, nota società elettronica multinazionale, e tantissime altre sono finite nel mirino dell’Antitrust. Le dinamiche specifiche potete trovarle dopo l’immagine, scorrendo in basso e proseguendo con la lettura…

ragazza con smartphone
Foto da Canva

L’Antitrust ha recentemente portato avanti un procedimento istruttorio nei confronti di Samsung Electronics Italia, Opia Ltd e World Business S.r.l. Il motivo? Pare che le società abbiano portato avanti dei profili non troppo chiari e, a tratti, ingannevoli.

In particolare, la politica che avrebbe far storcere il naso all’Antitrust sarebbe stata la possibilità per i nuovi acquirenti di vendere il vecchio cellulare a prezzi super convenienti: il prezzo, infatti sarebbe quello di acquistare un nuovo smartphone, da sostituire al precedente.

Smartphone vecchio, ecco perchè secondo l’Antitrust non puoi venderlo

Quale sarebbe però, con precisione, il dato che non risulta affatto trasparente all’Antitrust? Cosa effettivamente trarrebbe l’acquirente in inganno fino a distorcere la realtà e compiere così un acquisto in modo del tutto fuorviante? Scopri di più dopo l’immagine, scorrendo in basso…

smartphone
Foto da Canva

L’ Antitrust avrebbe fatto una chiara valutazione in merito, arrivando a delle vere e proprie conclusioni, sintetizzate dunque in un vero e proprio procedimento istruttorio.

Secondo il loro rapporto, le informazioni che le società di elettronica fornirebbero ai loro acquirenti non sono del tutto veritiere, tant’è che il consumatore stesso non riuscirebbe a comprendere ogni singolo punto del processo.

Questo procedimento di vendita dello smartphone usato, infatti, sarebbe complessivamente lungo e farraginoso, dunque ciò che le società prospettano al cliente sarebbe una mera stima di massima. Dunque, non si parlerebbe di veri e propri numeri concreti, ma di dati del tutto aleatori e affatto convincenti.

Quale sarebbe, dunque, il lato di questo processo che non convince del tutto l’Antitrust? Fondamentalmente, a renderli perplessi è che il consumatore non è subito al corrente del prezzo di cessione ed è l’acquirente a decidere lo stato d’uso e, di conseguenza, il prezzo di vendita.

Non molto tempo fa, dunque, le Autorità hanno provveduto a compiere delle vere e proprie ispezioni nelle sedi della Samsung e delle altre società interessate. Ad affiancarle, il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.