Oggi pagare il caffè con la carta di credito è diventata un’attività quotidiana, del tutto normale. Le transazioni digitali nei bar sono infatti aumentate del +42% nei primi otto mesi del 2025 e mostrano un’accelerazione che coinvolge territori diversi, fasce orarie precise e comportamenti che si consolidano giorno dopo giorno. La crescita non procede comunque in modo uniforme e mettono in evidenza alcune differenze territoriali che aiutano a comprendere meglio la portata del fenomeno.
I dati sui pagamenti cashless nei bar italiani
Campobasso guida la classifica con un aumento del +167,9%: un dato che indica una diffusione dei pagamenti digitali presso bar e caffetterie ormai radicata nella vita quotidiana. Subito dopo ecco la provincia di Catanzaro, con un incremento del +113,3%. Anche Palermo mostra un avanzamento consistente toccando quota +90,2% confermando la tendenza delle grandi città del Sud a ridurre l’utilizzo del contante soprattutto per le spese a basso importo. L’analisi prosegue con Ragusa, che registra un aumento dell’+89,2%, e con Sassari che segue con una crescita dell’+82,7%.
Il Nord si muove in modo più graduale. Trento è la prima provincia settentrionale, con una crescita del +77,6%. Vibo Valentia e Oristano presentano rispettivamente un aumento del +72,8% e del +71,6%: due valori che, ancora una volta, confermano una forte omogeneità nella diffusione dei pagamenti cashless lungo l’intero territorio nazionale. Dunque, oggi moltissimi italiani utilizzano le carte di credito, come quelle di Nexi, anche per le piccole spese. Fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile pagare il caffè con la propria carta, ma oggi rappresenta la norma.
La fascia oraria con il maggior numero di pagamenti digitali si colloca tra le 6.00 e le 10.00 AM, ovvero quella che precede (o spezza) la classica giornata lavorativa. Protagoniste, ovviamente, sono le colazioni veloci. Questa fascia mattutina concentra il flusso più intenso di transazioni cashless presso i bar e conferma ancora una volta quanto segue: i pagamenti digitali, attualmente, risultano ideali anche per le piccole e rapide transazioni.
I dati sugli scontrini digitali
Un altro dato interessante emerge analizzando il valore degli scontrini digitali. Bolzano presenta il ticket medio più basso, pari a 9,9 euro: ciò dimostra ancora una volta la grande diffusione dei pagamenti cashless sui consumi di importo ridotto. Piacenza è seconda in classifica con 11,5 euro, mentre Bologna raggiunge l’ultimo gradino del podio con un valore medio di 12,2 euro.
La situazione si fa ancor più interessante quando si analizzano le province che mostrano una flessione evidente nel valore medio degli scontrini. Pistoia registra la diminuzione più ampia, con un calo del -44,1%, mentre Matera presenta una variazione del -16,2% (scontrino medio pari a 21 euro). Teramo e Ascoli Piceno mostrano una contrazione del -14,3%, mentre Crotone registra un valore medio di 19,4 euro (con una diminuzione del -13,7%). Benevento chiude la graduatoria con uno scontrino digitale che scende a 12,9 euro. Più cala il valore medio degli scontrini digitali, più aumenta l’utilizzo delle carte per i pagamenti di piccolo importo, sebbene non sia possibile ottenere una correlazione certa tra i due eventi.