Sempre più persone affette dall’ecoansia, un fenomeno strettamente legato al cambiamento climatico: di cosa si tratta e soprattutto come affrontarlo.
L’inquinamento e il conseguente cambiamento ambientale, sono ormai diventati un argomento di vitale importanza e che necessità di azioni sempre più serrate, mirate ad arrestare un fenomeno che sembra essere senza controllo. Gli eventi atmosferici estremi, che si sono verificati in questi ultimi anni, sono solo la punta di un’iceberg e quello che potrebbe avvenire da qui a qualche anno potrebbe essere davvero catastrofico.

Fenomeni temporaleschi potenti sempre più frequenti, frane, smottamenti, periodi sempre più lunghi di siccità, non sono altro che un grido d’aiuto del nostro pianeta, che, ormai stremato, cerca di ribellarsi ad una situazione che anno dopo anno si fa sempre più critica. Basta accendere semplicemente la tv per scoprire una nuova catastrofe in atto da qualche parte del mondo.
Cambiamento climatico ed econansia, due fenomeni legati tra loro e che fanno paura
Tutto ciò che ogni giorno ascoltiamo, non fa altro che aumentare lo stato di frustrazione e di ansia di alcune persone, che, essendo più sensibili alla questione, manifestano un vero e proprio malessere. Da qui, quindi, nasce il termine di ecoansia o ansia climatica, ossia, una forma di disagio emotivo legata alla percezione della crisi ambientale globale. Non si tratta di una patologia clinica riconosciuta, ma piuttosto di una risposta naturale e crescente a eventi climatici estremi, al degrado ambientale e all’incertezza sul futuro del pianeta.

Chi soffre di questo disturbo, che ricordiamo non è ancora ufficialmente una patologia, prova un senso di disagio, di frustrazione riguardo all’insufficienza delle misure adottate per contrastare la crisi climatica. Nei giovani, in particolare, questo stato d’animo può tradursi in un senso di smarrimento riguardo al futuro, influenzando scelte di vita, studio e lavoro. Ma chi sono quindi le persone più colpite? Come detto i giovani sicuramente si sentono particolarmente coinvolti, non riuscendo più ad avere una prospettiva che riguardi il loro futuro. Ci sono poi gli attivisti ambientali, che si espongo in prima linea. E ovviamente anche le persone che soffrono già di ansia, si sentiranno più sensibili alla situazione.
Tuttavia, è possibile cercare di limitare gli effetti cercando prima di tutto informarsi con consapevolezza, seguendo quindi fonti ufficiali ed evitando il più possibile le fake news. Agire nel proprio piccolo, sarà uno step importante per cercare di sentirsi utili in una situazione estremamente delicata. Infine, condividere il proprio disagio con amici, familiari o anche con il supporto adeguato, aiuterà a sentirsi meno soli e ad affrontare al meglio questa situazione.